Per far fronte alla grave crisi economica che ha colpito il nostro paese a seguito della diffusione dell’epidemia mondiale da Covid 19, il governo ha deciso di creare una normativa ad hoc, il Decreto Rilancio 2020, che tra gli altri interventi prevede anche una serie di bonus e sgravi fiscali dedicati ai lavori di ristrutturazione domestica e commerciale, per ottenere un duplice risultato.
Da un lato in tal modo è possibile una maggiore circolazione di denaro, seppur speso con particolari modalità che di seguito andremo ad analizzare, incentivando i cittadini a richiedere tutte quelle prestazioni generalmente costose a lungo rimandate, come ad esempio la sostituzione degli impianti o degli infissi, dall’altro migliorando l’efficienza energetica degli edifici che consente di creare più aree ecosostenibili, andando ad agire su tutti quelle strutture ormai vecchie che non fanno altro che richiedere un eccessivo dispendio di energia non rinnovabile.
Un’occhiata all’economia e una all’impatto ambientale, così potremmo sintetizzare questa lunga serie di provvedimenti con cui i vertici dello Stato italiano hanno pensato di agevolare gli abitanti della nazione, convincendolo ad agire.
Proprio in questo ambito si inserisce la ditta Edil TB di Firenze, che ha scelto di aderire pienamente a questa iniziativa, proponendo i propri servizi, realizzati a regola d’arte, in tutto il territorio della Toscana.
Questa società, nota nella zona ormai da anni per professionalità e competenza di tutta la squadra di tecnici che vi lavorano con passione e dedizione, si occupa principalmente di grandi e piccole ristrutturazioni, tinteggiatura, opere in cartongesso, scavi e impianti, in modo da consegnare l’abitazione al cliente totalmente rifinita e chiavi in mano per quanto riguarda l’aspetto prettamente murario.
Affidandovi a loro, non dovrete pensare più a nulla e sarete seguiti dalla fase di progettazione a quella di assistenza post lavoro.
Per favorire tutti coloro che decideranno di rivolgersi all’abilità del loro personale, l’impresa ha deciso di concedere la cessione del credito e lo sconto in fattura, come pochissime aziende del settore fanno, così come previsto dalla nuova legislazione in vigore dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2022.
Non lasciatevi ingannare dalla datazione della prestazione richiesta, in quanto l’essenziale è che il pagamento avvenga in questo range di tempo; rientrano infatti nel piano anche tutte quelle lavorazioni iniziante antecedentemente ma concluse entro tale termine.
In questo articolo vedremo nel dettaglio in cosa consiste il Decreto Rilancio 2020, quali sono i requisiti per poter accedere e come usufruire di un’opportunità che difficilmente si ripeterà a breve sul nostro territorio.
Ponete molta attenzione ai dettagli, poiché il procedimento è piuttosto elaborato e richiede la presenza di figure professionali qualificate e che abbiano una discreta conoscenza dell’apparato burocratico italiano, uno dei più complessi a livello europeo, come molti di voi avranno già avuto modo di appurare.
In cosa consiste l’ecobonus promosso dalla legge?
Dal nome stesso dell’agevolazione, ecobonus, si capisce perfettamente la finalità del progetto, cioè quello di migliorare l’efficienza energetica di tutti quegli edifici che montano ancora impianti dell’epoca della costruzione del palazzo.
La percentuale di lavori detraibili varia dal 50%, passando per il 65%, fino al 110%, concesso solo con particolari condizioni e con dei paletti piuttosto rigidi che devono essere rispettati in toto, pena l’esclusione.
Per ogni intervento atto a favorire il settore dell’edilizia e promuovere energie rinnovabili a discapito di quelle esauribili è concesso usufruire di una detrazione fiscale pari a tali percentuali, che possono essere trasformate il cessione del credito o sconto in fattura nel momento in cui l’azienda prescelta per il lavoro scelga di aderire, come nel caso della Edil TB, che cerca anche dal punto di vista economico di favorire i propri clienti il più possibile.
Chi può usufruire dei vantaggi fiscali
Tali vantaggi possono essere richiesti da tutte le persone fisiche o i titolari di reddito d’impresa, residenti o meno in Italia, sulla prima o la seconda casa che si possiede, ad eccezione delle abitazioni di superlusso.
La validità del decreto è estesa anche ai locatari, agli enti pubblici e privati che svolgono attività commerciale e ai titolari di diritto reale di godimento del bene, come ad esempio l’usufrutto.
Partendo dalle lavorazioni detraibili al 50%, in questo ambito rientra l’acquisto di finestre comprese di vetro, porte e portoncini, la sostituzione di modelli arcaici di caldaie con nuovi dispositivi a pompa di calore o a condensazione o l’utilizzo di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
Le spese sostenute prevedono un tetto massimo di 30.000 ed esigono che attraverso tali iniziative l’abitazione migliori di almeno due classi energetiche.
Ricordate che in questa somma non è compreso solo l’oggetto in se, ma anche tutte le opere murarie necessarie alla sua installazione e il costo della manodopera prevista per le ore necessarie a svolgere il lavoro a regola d’arte.
Tra le detrazioni previste al 65%, invece, troviamo la sostituzione di vecchi impianti con nuovi apparecchi ibridi, l’inserimento di micro-cogeneratori fino a un valore di 100.000 euro, il rifacimento del sistema di riscaldamento con uno ad alta efficienza, l’acquisto di dispositivi multimediali per il controllo da remoto, interventi relativi alle opere verticali, come quelle sui muri, o orizzontali, se si agisce sui pavimenti o sulle coperture.
Infine, sono incluse le installazioni di sistemi che si servono di pan
nelli solari per produrre energia da utilizzare per usi domestici e privati, da poter anchevendere se in eccesso rispetto al consumo.
Il requisito essenziale per riscuotere lo sconto in fattura o la cessione del credito di pari importo è quella di ottenere il rilascio dell’APE, o attestato di prestazione energetica, da parte di un tecnico specializzato che attesti la classe meritata dall’edificio a seguito del miglioramento.
Per quanto riguarda l’opzione del 110%, la stessa è fortemente legata a tutti quegli interventi definiti trainanti, come ad esempio l’esecuzione di un cappotto termico su un intero edificio.
Lo stesso consiste nell’isolamento di tutte le superfici per oltre il 25% della loro metratura lorda, con materiali che devono rispettare i criteri ambientali minimi.
Rientrano sempre in questo ambito la sostituzione dell’impianto termico con uno a pompa di calore o a condensazione che coinvolga l’intero condominio, le misure adottate per rendere antisismico un palazzo, il recupero o il restauro della sua facciata o l’installazione di colonnine per la ricarica di energia elettrica.
Come si può ottenere lo sgravio fiscale? Quali sono le procedure da seguire?
Le modalità con cui usufruire del Decreto Rilancio 2020 nell’ambito dell’edilizia sono essenzialmente tre.
Nel primo caso è possibile operare una detrazione del 50%, 65% o 110% direttamente nella dichiarazione dei redditi presentata l’anno successivo, ottenendo un rimborso in quote tutte di pari importo spalmate nei 5 anni che verranno.
Per facilitare le operazioni e non dover effettuare l’esborso di denaro sul momento, la soluzione più vantaggiosa per il cliente è certamente quella di richiedere uno sconto in fattura alla ditta, che non dovrà mai essere superiore al corrispettivo stesso.
Il fornitore, a sua volta, avrà la possibilità di recuperare l’importo sotto forma di credito d’imposta, che potrà cedere ai numerosi enti che in questo momento accettano tale tipo di richieste.
Sono infatti molte le banche che approfittano del momento storico per ottenere liquidità, accettando questo tipo di pagamento in modo da riempire le proprie casse.
Contestualmente sono nate delle vere e proprie agenzie che si occupano di riscuotere questi tributi, agevolando il cittadino nella sua ricerca di un istituto che possa aiutarlo in tal senso.
La terza via prevede invece che proprio il soggetto beneficiario del bonus richieda direttamente la cessione del credito all’ente che lo accetta, utilizzando il criterio della compensazione.
La differenza tra le ultime due tipologie di bonus consiste che attraverso lo sconto in fattura l’impresa anticipa totalmente il costo del lavoro, sgravando il cliente dal pagamento dello stesso, mentre nel caso della cessione quest’ultimo dovrà recarsi presso istituti di credito,
Poste o assicurazioni senza coinvolgere il fornitore e occupandosi direttamente dell’ottenimento del privilegio.
Inoltre, optando per queste soluzioni, non sarà necessario procedere a un bonifico parlante per ottenere l’agevolazione, come invece deve necessariamente avvenire per la detrazione fiscale.
Quali sono i passi da compiere per usufruire dei vari bonus?
In primo luogo è opportuno operare una scelta ponderata circa il professionista al quale affidarsi, che può essere un ingegnere, un architetto, un geometra o un tecnico; l’essenziale è che questi possano al termine del lavoro rilasciare dichiarazioni asseverate e firmare pratiche edilizia, che dovranno alla fine delle operazioni essere consegnate presso la sede dell‘ENEA per essere verificate e validate, per poi passare la pratica all’Agenzia delle Entrate.
Tali esperti devono inoltre poter produrre un APE secondo le norme di legge, che attesti la reale crescita di due classi del’abitazione grazie al sistema installato, e stabilire la somma congrua per eseguire la tipologia di intervento prescelta.
Il consiglio è quello di ingaggiare con attenzione la figura professionale che gestirà la procedura, in quanto in caso di errori o false dichiarazioni ci si potrebbe ritrovare con un’ingente somma da pagare e nessun bonus dal quale attingere per ottenere lo sconto promesso.
Si tratta infatti di una procedura piuttosto elaborata, che richiede una certa competenza anche a livello burocratico, per evitare che la pratica si blocchi per molto tempo e impedisca al cliente di completare le operazioni preventivate.
Successivamente, se si decide di optare per la cessione del credito, sarebbe opportuno rivolgersi a più istituti differenti, paragonando le offerte e constatando quale faccia la migliore, in modo da non avere problemi in futuro e ottenere il miglior trattamento possibile al momento.
Optato per la situazione più conveniente, sarà necessario stringere un contratto di cessione, leggendo attentamente tutte le clausole previste e iniziando successivamente, in contemporanea allo svolgimento del lavoro, a caricare tutte le pratiche che di giorno in giorno vengono presentate, in modo da fare ordine nella moltitudine di documentazione e ritrovarsi al termine delle opere con già una situazione chiara in mano.
Se invece la ditta deputata alle opere decide di concedere lo sconto in fattura, come la Edil TB di Firenze ad esempio, l’operazione sarà molto più snella e il cliente non dovrà fare nulla oltre che seguire i lavori.
Tuttavia è molto difficile trovare una società che accetti questa condizione, quindi nel caso si abbia la fortuna di parlare con una di queste è bene stringere subito un accordo chiaro e immutabile.
Se avete necessità di qualunque tipo di opera di ristrutturazione nella città di Firenze o zone limitrofe, non esitate a contattare la ditta Edil TB, che svolgerà un lavoro eseguito alla perfezione senza richiedere nemmeno un euro al cliente, ma accollandosi tutti i costi e ottenendo solo in seguito la cessione del credito.
Tutti colore che decidono di eseguire degli interventi domestici sognano un trattamento del genere, senza pensieri di tipo economico e con una resa dell’opera pienamente soddisfacente al momento ma anche a lungo andare nel tempo.