Molti italiani si domandano come si può ottenere il bonus facciate, una detrazione fiscale che viene concessa nella misura del 90% e per tutto il 2021.
Previsto dalla Legge di Bilancio, questo beneficio è stato introdotto allo scopo di riqualificare lo stato degli edifici già esistenti.
Chi può richiedere il bonus facciate
Oltre che le persone fisiche, possono fruire dell’abbattimento ai fini IRPEF sia i professionisti e che le imprese.
Le facciate, inoltre, potranno interessate abitazioni che rientrano in qualsiasi categoria catastale e senza alcun limite di spesa.
Gli interessati, tuttavia, dovranno considerare tutte le condizioni e rispettare i presupposti previsti dalla normativa.
Lo sconto, infatti, è previsto per gli immobili che ricadono in zona urbanistica A o B, e non opera in caso di interventi eseguiti sulle facciate interne, quindi che non sono visibili dalla strada pubblica.
Vediamo, più nello specifico, tutto quello che bisogna sapere sull’argomento.
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Bonus facciate 2021: in cosa consiste e quando scatta?
Questo bonus è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 e resta valido per tutto l’anno, salvo proroghe.
Il legislatore ha concesso la detrazione del 90% a coloro che riqualificheranno la facciata esterna degli immobili.
Chi fosse interessato, tuttavia, dovrà documentarsi in maniera approfondita e tenere conto di tutti gli aspetti della normativa.
La prima cosa da sapere è che la platea dei beneficiari è stata estesa e non include solo le persone fisiche, senza alcune limitazioni in ordine al reddito, residenti o meno sul territorio italiano.
A beneficiare della detrazione possono essere infatti anche gli enti pubblici, i professionisti e le società che detengono l’immobile a qualsiasi titolo nel momento in cui dovranno essere avviati i lavori.
Il bonus è anche previsto per il familiare convivente o il coniuge separato, a patto che questi soggetti sostengano e provvedano a documentare le spese in fattura e sui bonifici.
La legge estende la detrazione anche al promissario acquirente che abbia il possesso dell’immobile, provato da un contratto regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate.
Si segnala inoltre che anche coloro che seguono in proprio l’intervento potranno ottenere lo sconto, ma in questo caso limitatamente all’acquisto dei materiali.
Quali sono gli interventi ammessi?
I lavori oggetto di agevolazione riguardano il recupero o il restauro delle facciate esterne di immobili esistenti.
Sono compresi anche gli interventi accessori e che ricadono su parti di unità immobiliari.
La detrazione è inoltre applicabile alle strutture strumentali, oltre che ai beni patrimonio, ex art. 90 del TUIR, i quali rappresentano un investimento per le aziende.
Diversamente da quanto previsto per le altre agevolazioni fiscali, il bonus facciate non prevede tetti massimi di spesa da rispettare.
I Si può fruire del bonus anche in caso di interventi eseguiti che ricadono facciate laterali, purché questi siano visibili dalla strada.
Più nello specifico, il bonus viene concesso in caso di:
- lavori di pittura o tinteggiatura su facciate opache, ornamenti, balconi e fregi
- consolidamento e ripristino delle facciate esterne
- lavori che interessano elementi accessori, come grondaie, pluviali, parapetti e cornici
- sistemazione degli impianti presenti sulla parte opaca della facciata
- rifacimento del parapetto in cemento, dei rivestimenti e della verniciatura della ringhiera in metallo
- rifacimento del sottobalcone e dei frontalini
- trattamento dei ferri dell’armatura e ripristino dell’intonaco
- isolamento dello sporto di grondaia
- spostamento dei pluviali
- sostituzione dei davanzali
- spostamento di prese e punti luce
- smontaggio e sostituzione delle tendi solari
La detrazione opera anche in caso di rimozione, impermeabilizzazione e rifacimento delle pavimentazione e delle altri parti danneggiate dei sottobalcone balconi e frontalini, nonché per la pulitura e verniciatura dello sporto del tetto.
Quando il bonus facciate viene escluso?
In linea generale la detrazione non viene concessa in caso di lavori che riguardano le facciate interne degli edifici e che quindi non sono visibili dalla strada pubblica.
Si tratta di interventi che, ad esempio, ricadono su facciate confinanti, cortili, atri etc.
Il beneficio è inoltre escluso quando si esegue il rifacimento di terrazzi e lastrici solari che costituiscono pareti orizzontali.
Sul punto bisogna prestare attenzione, perché le spese che non vengono contemplate dal bonus facciate, possono comunque essere recuperate sotto forma di bonus per il recupero del patrimonio edilizio, ex 16-bis del TUIR, sempre nel rispetto delle condizioni previste.
Particolare attenzione deve essere prestata all’ubicazione degli immobili, i quali dovranno essere situati nella zona catastale A o B e assimilabili, tenuto conto della normativa regionale e comunale.
L’assimilazione deve essere certificata dagli enti territoriali competenti, quindi non può essere rilasciata da un ingegnere, architetto o altro tecnico, anche se regolarmente iscritto nell’Albo professionale.
Cosa fare per avere diritto alla detrazione?
Le persone fisiche e che non percepiscono reddito di impresa saranno tenute a sostenere le spese per il rifacimento della facciata tramite bonifico bancario o postale.
Sono ammessi anche i pagamenti online, purché riportanti il codice fiscale o la partita IVA del contribuente beneficiario della detrazione.
Il bonifico dovrà anche contenere la causale relativa al bonus facciate.
In mancanza il beneficio viene ugualmente consesso, ma a patto che si possa operare la ritenuta d’acconto.
Sono anche i validi i bonifici eseguiti tramite specifici istituti di pagamento autorizzati e diversi dalle banche.
I titolari di reddito di impresa non hanno l’obbligo di pagare con bonifico bancario, in quanto l’imputazione degli interventi avviene secondo la competenza fiscale, così come previsto dall’art. 109 del TUIR.
Interventi che influiscono sotto il profilo energetico
Quando i lavori non si limitano alla sola pittura o tinteggiatura, ma incidono anche sulle prestazioni energetiche dell’edificio, si pensi ad esempio al cappotto termico, sarà necessario rispettare i precisi valori di trasmittanza previsti dalla legge.
Per questo tipo di interventi sarà inoltre necessario inoltrare una scheda dettagliata all’ENEA, che deve essere redatta a cura di un tecnico abilitato.
La procedura da seguire è riportata sul sito ufficiale dell’Ecobonus 2021, ma si ricorda che l’inoltro della scheda deve avvenire entro e non oltre 90 giorni dalla fine dei lavori o dal collaudo delle opere. In mancanza, infatti, non sarà possibile beneficiare dell’agevolazione.
Come fruire del bonus facciate 2021?
Questo beneficio si può fruire sotto forma di detrazione di imposta.
La procedura è abbastanza snella, in quanto non c’è una vera e propria domanda che bisogna compilare.
In sede di dichiarazione dei redditi, pertanto, la spesa verrà ripartita in quote di pari importo nell’arco di 10 anni.
Come specificato, non sono previsti limiti di spesa e tetti massimi per la detrazione, purché gli interventi siano regolarmente documentati.
Secondo quanto previsto dal Decreto Rilancio, per quanto riguarda le spese sostenute nel 2021, il contribuente potrà optare per lo sconto in fattura oppure per la cessione del credito.
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