Con il Decreto Rilancio 2020, per l’Ecobonus 110%, 65%, 50%, Superbonus, Bonus Ristrutturazione, Sismabonus, e Facciate sarà possibile per i cliente richiedere lo sconto in fattura all’impresa e la cessione del credito a banche e intermediari finanziari.
Cos’è lo sconto in fattura
Lo sconto in fattura è un metodo di rimborso che permette al cliente di avere uno sconto di pari importo direttamente dal fornitore di servizi al posto della detrazione fiscale Irepef da detrarre in 10 anni prevista dall’Ecobonus.
In sostanza l’azienda fornitore dei servizi si fa carico di anticipare, in una sola volta, l’intera somma detraibile dalle imposte necessaria per eseguire l’intervento di ristrutturazione edile.
Tale modalità è contenuta nel Decreto Rilancio, ricollegandosi a quanto già stabilito nella Legge di Bilancio 2020 nella sezione inerente all’ecobonus, il bonus fiscale che permette la detrazione, dall’Irpef per le persone fisiche e dall’Ires per le società, il 50 o il 65%, in base al tipo di intervento eseguito, delle spese sostenute per aumentare l’efficienza energetica degli edifici, dilazionando il rimborso in 10 o 5 anni.
Il Decreto Rilancio ha rimosso i vincoli che consentivano queste agevolazioni solo a beneficio di grandi lavori in condominio estendendo la possibilità di beneficiare dello sconto in fattura anche a privati e ad opere più contenute.
Potranno godere dello sconto in fattura sia le singole unità immobiliari che i condomini.
Tale agevolazione è resa valida anche per le seconde case.
Nel caso degli edifici residenziali lo sconto in fattura spetterà solo alle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni.
In questo modo è possibile effettuare i lavori di ristrutturazione in casa praticamente a costo zero visto che è l’impresa ad assumersi l’onere di recuperate il contributo statale concesso in forma di sconto fiscale.
Nella pratica l’azienda a fine lavori non riceve un compenso, viso che il cliente beneficia dell’agevolazione direttamente in fattura, ma recupererà l’importo dei lavori come credito d’imposta da scalare.
Quali sono i lavori che consentono lo sconto in fattura?
I lavori che permettono di godere dello “sconto in fattura” sono: le ristrutturazioni edilizie, ovvero lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, risanamento conservativo, restauro, lavori di ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni degli edifici condominiali, e i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, sulle singole unità immobiliari, lavori di riqualificazione energetica volti al miglioramento termico edificio, pannelli solari, sostituzione impianti riscaldamento, i lavori antisismici, il restauro della facciata, incluso il lavoro di pulitura o tinteggiatura, l’installazione di impianti fotovoltaici e l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Vediamo un esempio di sconto in fattura e cessione del credito.
Ipotizziamola ristrutturazione di una casa con una spesa di 20.000 €.
In questo casto il cliente dovrà pagare solamente il 50 % dell’importo ovvero 10.000 € mentre l’impresa esecutrice dei lavori si occuperà di anticipare il restante 50 % (altri 10.000 €) che poi verrano ripresi rivalendosi sulla banca.
Stessa cosa se facciamo riferimento al Superbonus al 110% con la sola differenza che il cliente potrà richiede l’anticipo sul 100% dei lavori.
Esempio senza sconto in fattura e senza cessione del credito.
Utilizzando la forma standard nel bonus ristrutturazioni al 50% il cliente paga all’impresa quanto dovuto e recupera il 50% della spesa effettuata in 10 anni tramite le detrazioni IRPEF da versare allo stato.
Quindi tornando al nostro esempio di ristrutturazione con importo 20 mila euro il cliente si vedrà decurtato ogni anno 1000 € di tasse da pagare: 1000 € * 10 anni = 10.000 € ovvero il 50 % della spesa.
Cos’è la cessione del credito
La cessione del credito è un contratto di accordo accordo tra il creditore di un rapporto obbligatorio e un terzo a cui il creditore decide di cedere il proprio credito.
Ad esempio quanto una persona è titolare di un credito può decidere di caderlo ad una terza persona completamente estranea al rapporto di obbligazione tra due o più parti.
Il soggetto terzo, una volta ottenuta la cessione del credito, sarà ufficialmente il nuovo creditore e legittimato a riscuotere il credito nei confronti del debitore.
La norma dice: “Il creditore può trasferire a titolo oneroso o gratuito il suo credito, anche senza il consenso del debitore, purché il credito non abbia carattere strettamente personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge. Le parti possono escludere la cedibilità del credito, ma il patto non è opponibile al cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione”.
Ecco chi sono i soggetti presenti in una cessione del credito:
- cedente (il creditore originario),
- cessionario (il soggetto a cui il credito viene ceduto),
- ceduto (il debitore).
Differenza tra sconto e cessione?
Nel primo caso, grazie allo sconto in fattura, l’impresa esecutrice dei lavori anticipa l’importo detraibile, evitando tale esborso da parte del soggetto beneficiario.
Successivamente, l’impresa potrà scegliere di cedere o meno il credito d’imposta a un intermediario finanziario come per esempio a una banca. Nel secondo caso, invece, la cessione del proprio credito può avvenire direttamente a terzi, ovvero bypassando imprese e fornitori.
Il credito in questione è illimitatamente cedibile a qualsiasi soggetto.
Il punto di forza di questa agevolazione sta nella possibilità di cessione del credito agli intermediari finanziari: di fatto, potranno essere svolti interventi, con esigui impieghi di denaro o addirittura, “gratis“.
Tale meccanismo vigeva anche in passato, con la differenza che non era consentita la cessione del credito agli istituti, pertanto solo poche imprese potevano permettersi di anticipare i soldi ai clienti.
Anche gli incapienti, ovvero coloro che non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi o che comunque versano poche imposte IRPEF, possono beneficiare dello sconto in fattura.
E’ possibile richiedere anche uno sconto “parziale”: per esempio, a fronte di una spesa di 30.000 euro, è possibile chiedere al fornitore uno sconto di una sola percentuale, ad esempio 10.000 euro. Il fornitore acquisirà un credito d’imposta pari a 11.000 euro e il soggetto ricevente i lavori, in fase di dichiarazione, godrà di una detrazione pari a 22.000 euro (110 per cento di 20.000 euro rimasti a suo carico).
Nel caso in cui siano più soggetti a sostenere la spesa degli interventi relativi allo medesimo immobile, ogni soggetto, in piena autonomia, potrà scegliere l’alternativa preferita, la fruizione diretta della detrazione o le altre opzioni previste.
Su quali interventi si può applicare lo sconto in fattura?
L’articolo 121, comma 2, evidenzia gli interventi che possono godere dello sconto in fattura e della cessione del credito:
- efficienza energetica
- installazione di impianti fotovoltaici
- recupero del patrimonio edilizio
- recupero o restauro della facciata
- adozione di misure antisismiche
- installazione colonnine per la ricarica
In pratica, lo sconto in fattura interessa:
- il Bonus Ristrutturazioni: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia compresi gli interventi sulle parti comuni dei condomini.
- Ecobonus al 110%;
- Ecobonus al 50% e al 65%: è possibile effettuare l’installazione del cappotto termico, pannelli solari, della caldaia a condensazione, sostituire infissi ecc.;
- il Bonus Facciate;
- colonnine di ricarica per auto elettriche;
- impianti fotovoltaici
- Sismabonus: su tutti quegli edifici che rientrano nelle zone sismiche 1, 2 e 3;
Sono esenti dallo sconto in fattura il bonus mobili e il bonus verde.
Procedimento per lo e documentazione
La prima cosa da fare è rivolgersi a professionisti specializzati, nella fattispecie per lavori edilizi abbiamo bisogno di un architetto, un ingegnere o un geometra esperto che segua sia per la produzione della documentazione necessaria sia per la direzione lavori e pratiche edilizia.
Il tecnico di riferimento avrà il compito di preparare e compilare le pratiche edilizie necessarie, sia strutturali che energetiche, oltre a tutte le asseverazioni tecniche (da inviare all’ENEA):
Nella caso specifico sarà necessario:
- creare l’attestato di prestazione energetica APE ante e post intervento, assicurandosi di adempiere al salto di due classi sotto forma di dichiarazione;
- dichiarare che le opere realizzate ricadono tra quelle agevolabili;
- verificare la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati;
Nei casi di scontro fattura e/o cessione del credito sarà inoltre necessario ottenere un visto di conformità.
Cos’è il visto di conformità?
Il visto di conformità, introdotto dall’art. 119 presente nel decreto Rilancio, è un “visto leggero” per cui il professionista incaricato non dovrà esaminare nel merito i documenti su cui si basa la spettanza del superbonus
l visto di conformità, necessario per l’esercizio dell’opzione per la cessione o lo sconto in fattura, è un “visto leggero” che prevede un controllo, eseguito da un professionista abilitato, su tutta la documentazione prodotta per accedere alle agevolazioni fiscali per ristrutturare la casa con il Superbonus.
In pratica il visto di conformità può essere visto come un esame formale della documentazioni necessaria per accedere alle agevolazioni.
Chi rilascia il visto di conformità?
Il visto di conformità Ecobonus può essere rilasciato da un intermediario abilitato il quale deve essere obbligatoriamente essere abilitato ai servizi telematici Entratel dell’Agenzia delle Entrate.
I soggetti abilitati a rilasciare il visto di conformità sono:
- commercialisti ed esperti contabili;
- responsabili assistenza fiscale Caf;
- periti delle Camere di Commercio, che però non possono apporre il visto sul Modello 730 per la detrazione diretta;
- consulenti del lavoro.
Grazie a questo visto, l’intermediario comproverà il buon operato del tecnico, asseverazioni, attestazioni e polizza assicurativa obbligatoria.
Ottenere la cessione del credito: come fare
Una volta prodotto tutta la documentazione e accertato di poter procedere con i lavori godendo degli incentivi statali in caso di cessione del credito sarà necessario effettuare una procedimento aggiuntivo: il cliente dovrà effettuare una valutazione delle varie proposte delle banche o di aziende aderenti all’iniziativa.
Rimane fondamentale rivolgersi a solamente a professionisti qualificati che producano tutta la documentazione necessaria e effettuino tutte le comunicazioni obbligatorie.
Per esempio dovrà essere eseguita una comunicazione annuale all’Agenzia delle Entrate di tutti i dati dell’impresa fornitore a cui è stato ceduto il credito da parte del cliente e dell’accettazione da parte di quest’ultimo e dell’importo delle spese sostenute entro il 31 dicembre dell’anno precedente.
Nota bene: Se la comunicazione non viene effettuata correttamente e con le giuste tempistiche la cessione del credito è nulla.
Il fornitore potrà usufruire del credito e scalarlo dalle imposte, tramite compensazione con modello f24, solo dopo l’accettazione.
E’ fondamentale sapere che accettazione e rifiuto sono azioni irreversibili.
Il nuovo creditore può a sua volta decidere di cedere il credito ricevuto effettuando una comunicazione all’Agenzia delle Entrate utilizzando la stesso procedimento.
Ottenere lo sconto in fattura:come fare
In questo caso sarà necessario effettuare una specifica comunicazione all’Agenzia delle Entrate dopodiché l’azienda fornitrice dei servizi potrà recuperare l’importo sotto forma di credito d’imposta da usare in compensazione tramite modello f24.
Sconto in fattura e cessione del credito su Firenze e provincia
Hai bisogno di effettuare degli interventi di ristrutturazione e vuoi usufruire dello scontro in fattura e/o della cessione del credito?
Rivolgiti all’impresa edile EDIL TB saremo felici di mettere a nostra disposizione tutte le competenze e la nostra maestria sia per seguire tutta la pratica che per effettuare i tuoi lavori edili a regola d’arte.
Contattaci per un incontro conoscitivo e senza impegno