Durante un intervento di ristrutturazione è normale il formarsi di una grande quantità di rifiuti edili dovuti allo scarto delle lavorazioni o alla demolizione di pareti e soffitti.
Come smaltire i rifiuti edili dovuti alla ristrutturazione
I lavori di ristrutturazione iniziano quasi sempre con la demolizione di pareti, pavimenti e sanitari che, inevitabilmente, producono delle ingenti quantità di materiali di scarto.
A poco a poco la casa inizia a riempirsi di calcinacci, mattoni, piastrelle: tutte cose che richiedono di essere smaltite adeguatamente, ove non incorrere in sanzioni e rispettare l’ambiente.
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Lo smaltimento dei rifiuti edili, derivanti da un intervento di ristrutturazione, è una fase delicata: consiste in un adempimento soggetto a norme specifiche e, in caso di mancato rispetto, possono essere applicate sanzioni penali e multe elevate.
I rifiuti generati sono rifiuti speciali, quali macerie e calcinacci, non andranno pertanto nelle discariche dei rifiuti comuni urbani, dato il loro alto tasso di inquinamento. Esistono delle discariche apposite, munite di impianti di trasformazione per il riciclo dei materiali non nocivi.
In alcuni Comuni è consentito conferire piccole quantità di rifiuti, scaturiti dai lavori edili, presso la locale Isola Ecologica; logicamente, deve essere previsto nel proprio programma di raccolta differenziata.
Esistono quindi normative specifiche in edilizia, che descrivono il corretto smaltimento dei rifiuti e le modalità di riciclo o riutilizzo degli scarti. L’impatto ambientale dell’edilizia è notevole, sia a livello di produzione di rifiuti, sia come sfruttamento di risorse: è pertanto necessario smaltire i rifiuti nella giusta modalità e cercare di riutilizzarli, per quanto possibile.
Il processo di smaltimento dei rifiuti edili
Attenzione a non incorrere in sanzioni!
1- Individuare un responsabile
Per smaltire i rifiuti edili bisogna innanzitutto individuare un responsabile: può essere il padrone di casa oppure l’azienda edile che si occupa dei lavori.
2- Quanto pesano i materiali di scarto?
Per poter smaltire i materiali di scarto in maniera legale ci si dovrà affidare a una delle ditte competenti iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali; se la quantità di rifiuti non è ingente (meno di 30 kg al giorno) si potranno smaltire in una delle isole ecologiche messe a disposizione dai Comuni, sempre grazie al trasporto di una delle ditte competenti.
Se il peso supera quello indicato si dovrà riempire un modulo apposito in cui si stabiliscono i dati del responsabile, l’origine e la tipologia dei rifiuti e l’impianto dove si intende compiere lo smaltimento, con in allegato il percorso che dovrà essere intrapreso per arrivarci.
3- Richiedere una licenza
Tutte le opere di demolizione o costruzione devono essere sempre anticipate dalla licenza edilizia rilasciata dal Comune di riferimento, indicando in via preventiva una quantificazione sommaria degli scarti che saranno prodotti.
Fasi dello smaltimento rifiuti edili:
- un deposito temporaneo in cantiere in aree delimitate o in cassoni mobili
- la comunicazione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali
- l’identificazione dei rifiuti
- il corretto trasporto a un centro di raccolta e smaltimento autorizzato.
I rifiuti vengono identificati grazie alla compilazione di un apposito formulario (FIR), obbligatorio solo in caso di produzione di quantitativi di rifiuti superiori ai 30 kg al giorno.
Classificazione dei rifiuti edili
I codici europei dei rifiuti CER, entrati in vigore nel 2015, descrivono gli scarti da costruzione e demolizione, derivanti da ogni fase della creazione di un edificio:
- costruzione
- ristrutturazione
- demolizione.
Sono realizzati con materiali di diversa tipologia, metallo, calcestruzzo, plastica, legno, materiali lapidei, e, data la loro diversità, possono necessitare di procedure differenti di smaltimento.
E’ bene quindi fare un’accurata selezione durante le fasi di lavorazione.
Terre e rocce da scavo, per esempio, non sono da considerarsi rifiuti, e vanno separate dai materiali inerti (calcinacci di intonaco, cemento armato e non), da quelli combustibili e da quelli difficilmente classificabili.
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E’ un lavoro complesso, soprattutto in seguito alle demolizioni, vista la vastità di prodotti. Infatti, molte ditte ricorrono alla demolizione selettiva, la quale consente di effettuare la selezione già da principio: si verifica un processo di disassemblaggio, processo inverso alla “costruzione”, molto più delicato rispetto alla demolizione tradizionale, in cui le macerie vengono ovviamente mescolate indistintamente. E’ una procedura più costosa, ma della quale si beneficia in fase di smaltimento.
Un’alternativa può essere la demolizione controllata, attraverso la quale vengono selezionati rifiuti di diversa consistenza (metalli, legno, plastica), che verranno poi differenziati in una fase successiva.
A chi compete lo smaltimento dei rifiuti edili?
il Testo Unico dell’ambiente, d. lgs 152/2006 Norme in materia ambientale, è il testo di riferimento legislativo per la gestione dei rifiuti in Italia. L’onere dello smaltimento dei rifiuti edili appartiene a colui che li produce, come afferma il codice, pertanto, solitamente, è l’impresa che effettua i lavori di costruzione o di demolizione ad occuparsene. In caso di lavori svolti in economia, ovvero in maniera autonoma, la responsabilità è del privato cittadino.
Bisogna ricordare tuttavia che soltanto le imprese iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali possono occuparsi della gestione dello smaltimento dei rifiuti: per tal motivo, alcune imprese edili affidano questo compito ad altre specializzate in questo campo.
Smaltimento calcinacci
Per lo smaltimento dei calcinacci derivanti da un intervento di ristrutturazione edile, esistono regole specifiche, che impongono vincoli e pratiche da seguire per non incorrere in multe elevate.
Come si deve procedere per lo smaltimento dei calcinacci
Le procedure per il corretto smaltimento dei calcinacci dipendono dalla quantità di calcinacci da smaltire: per piccole quantità di modeste dimensioni può essere il cittadino a conferire direttamente presso gli appositi cassoni presenti in tutte le isole ecologiche della città.
In caso di quantità più elevate, i rifiuti delle ristrutturazioni edilizie, e i calcinacci soprattutto, devono essere trasportati e consegnati nella più vicina discarica. La soluzione ideale è sempre quella di affidarsi ad aziende specializzate del settore, regolarmente iscritte all’albo nazionale dei gestori ambientali.
Così facendo, il cliente sarà certo di aver adempiuto ai propri obblighi e potrà esibire tutta la documentazione comprovante il corretto smaltimento. Queste ditte, solitamente, offrono servizi completi, comprensivi anche del ritiro a domicilio di tutti i calcinacci.
Quanto costa lo smaltimento calcinacci
Logicamente, lo smaltimento dei calcinacci ha un costo: diventa complicato quantificare un prezzo, in quanto le variabili che incidono sono diverse, la quantità dei calcinacci da smaltire, la regione in cui si opera; è comunque possibile, valutando le varie voci che compongono il costo finale, fornire un’idea di massima.
La prima voce si calcola al metro cubo, ovvero quella legata allo smaltimento dei calcinacci.
Il costo oscilla dai 15 ai 20€ al mc.
La seconda voce è, invece, quella relativa al trasporto dei calcinacci, nel caso non sia compresa espressamente nel costo totale: si tratta di una voce incisiva, che può raggiungere anche i 100€ per i percorsi urbani.
Infine, l’ultima voce riguarda il noleggio del mezzo di trasporto, anche in questo caso fino a 100€ al giorno; questa spesa, però solitamente viene calcolata nel costo del trasporto. Si consiglia sempre di richiedere diversi preventivi gratuiti a ditte specializzate e confrontare le diverse proposte.
Smaltimento cartongesso
Il cartongesso è uno dei materiali più utilizzati nel campo dell’edilizia leggera grazie al sua caratteristiche, alla velocità di posa e al prezzo veramente relativamente economico.
Il cartongesso è veramente semplice da utilizzare ma il suo smaltimento è abbastanza complicato infatti non possiamo semplicemente buttarlo nell’indifferenziata (guai a farlo si rischiano multe molto salate).
Classificazione cartongesso
Il cartongesso è classificato come rifiuto speciale non pericoloso e riutilizzabile.
Proprio per questo motivo non è possibile gettarlo semplicemente nel cassonetto.
Come smaltire il cartongesso
La cosa migliore da fare per smaltire il cartongesso è individuare una ditta specializzata nello smaltimento del cartongesso nel proprio comune di residenza e affidarsi a loro.
Quanto costa smaltire il cartongesso
Il costo dello smaltimento di questo rifiuto speciale varia in base ai costi di smaltimento della discarica a cui ci si rivolge.
Indicativamente il costo varia dai 40 agli 80 centesimi al Kg.
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Smaltimento Rifiuti Edili a Firenze
EDILTB si può occupare dello smontaggio e smaltimento rifiuti edili a Firenze.
Ad esempio se hai da demolire e ricostruire un controsoffitto in cartongesso o una parete divisoria puoi affidarti ai professionisti di EDILTB.
Se invece hai bisogno solamente del servizio di smaltimento rifiuti possiamo indirizzarti dai nostri partner specializzati.
Operiamo nel settore edilizio da molti anni durante le ristrutturazioni è normale che si vengano a formare rifiuti da smaltire.
Per questo motivo abbiamo investito su mezzi e formazione di personale esperto con competenze verticali nel settore dello smaltimento dei rifiuti edili.
Conclusioni
Abbiamo visto quanto può essere complesso e arduo occuparsi dello smaltimento dei rifiuti edili nel modo corretto.
La nostra raccomandazione è quella di rivolgersi a una ditta seria e specializzata che fornisca tutta la documentazione dell’avvenuto smaltimento così da togliersi ogni eventuale responsabilità e preoccupazione.
Noi di EdilTb possiamo esserti di aiuto essendo nel campo dell’edilizia da diversi anni!
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